martedì 26 maggio 2009

Per le Europee vota NOVELLI



Nato a: Torino nel 1931 .

Già sindaco di Torino. Giornalista professionista, scrittore.

E’ entrato giovanissimo all’Unità ed è stato responsabile della redazione piemontese dal 1961 al 1975 e inviato speciale in Italia e all’estero. Nel 1960, viene eletto per la prima volta in Consigliere Comunale: manterrà l’incarico sino al 1997. Sindaco di Torino dal 1975 al 1985; presidente della Federazione Mondiale delle Città Unite dal 1979 al 1983. Eletto nel 1984 Parlamento Europeo e dal 1987 al 2001 alla Camera dei Deputati. Autore di una ventina di libri tra cui Dossier Fiat, Sicilia ’71, Vivere a Torino, Michele Pellegrino: l’uomo della «Camminare insieme», Per una cultura della città,Il decennio della follia, Vite sospese, Per coerenza, La democrazia umiliata, Amor di Patria, Come era bello il mio PCI. L’ultimo suo libro lo ha dedicato alla tragedia della Tyssen Krupp. Ha collaborato con il regista Ettore Scola al soggetto e alla sceneggiatura del film Trevico-Torino.
Dopo lo scioglimento del PCI non è più stato iscritto a nessun partito. Da alcuni anni è impegnato per la ricomposizione delle forze di sinistra per dare vita ad un nuovo soggetto politico. Fa parte del Comitato di direzione della rivista Narcomafie, edita dal Gruppo Abele. E’ direttore del settimanale Nuovasocietà online (www.nuovasocieta.it). Il padre è stato un perseguitato dal fascismo e due dei suoi fratelli hanno partecipato alla guerra partigiana.


PERCHE' LO SOSTENIAMO:


Novelli è l'esempio della buona e pulita amministrazione espressa dalla Sinistra. Amatissimo sindaco di Torino, è entrato nella storia nel 1983 quando denunciò il malaffare che affiorava nella sua stessa giunta, aiutando i magistrati a fare giustizia. Per questo fu rimproverato da Amato, inviato da Craxi a commissariare il Psi nella bufera. «Hai sbagliato - disse Amato a Novelli, come ha raccontato quest’ultimo - bisognava risolvere politicamente la questione». Novelli rispose: «I reati sono competenza dei giudici, chi ruba vada in galera». Questa è la pulizia e la trasparenza che chiediamo ai pubblici amministratori, a qualunque livello. Questo è il coraggio di chi rischia la propria "poltrona" per la legalità e il bene comune.

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