lunedì 23 maggio 2011

Cassina per Pisapia


Siamo quasi alla fine di una lunga campagna elettorale.
A Milano, per la prima volta da 15 anni, si va al ballottaggio.
Dalle primarie noi di Sel Cassina abbiamo espresso il nostro sostegno alla candidatura di Giuliano Pisapia. Ora, per l'ultimo sprint, ci impegnamo attivamente supportando gli amici e i compagni di Milano.

Chi volesse affiancarci e collaborare alla campagna elettorale di Giuliano Pisapia ci contatti all'indirizzo email cassina@selmilano.it


4 si per il futuro


























Si è costituito il "Comitato Referendario Cassinese". Il comitato si attiva per sostenere, far conoscere e far partecipare i cittadini al voto dei quattro referendum nazionali indetti per l'11 e il 12 giugno. Due di essi sono mirati a fermare la privatazzazione del servizio idrico, uno è mirato a fermare il ritorno del nucleare, l'ultimo a bloccare il legittimo impedimento. Tutti e quattro i referendum difendono diritti chiave ed universali:

  • fermare la privatizzazione del servizio idrico, afferma il diritto alla vita: l'acqua è indispensabile alla vita, privatizzarne il servizio significa aumentarne il prezzo e limitarne l'accesso in base alle possibilità economiche;
  • fermare il ritorno del nucleare, afferma il diritto alla salute, perché l'ambiente torna ad essere al riparo da una grave minaccia;
  • fermare il legittimo impedimento, afferma che la legge è uguale per tutti, perché le cariche pubbliche non possono diventare pretesto per non giudicare chi ha commesso reato.

Per affermare questi diritti, bisogna votare quattro volte SI'.

Al comitato hanno aderito per ora: la sezione ANPI, Cittadinanza&Cambiamento, cooperativa La Speranza, Italia dei Valori, Lista Civica-Cassina-Sant'Agata, Partito Democratico, Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia Libertà. Altri enti, associazioni, gruppi si possono aggiungere nei prossimi giorni. Il comitato inizia sabato 21 davanti all'UNES la sua attività di informazione ai cittadini, e continuerà sicuramente tutti i venerdì, sabato e domenica, in vari luoghi del paese, fino alla scadenza, venerdì 10 giugno. Per dare una mano, aderire o chiedere informazioni, scrivere a referendumcassina@hotmail.it .

mercoledì 11 maggio 2011

Garantisti coi garantiti, giustizialisti con tutti gli altri

Non è facile fare quattro mesi di carcere da innocente. Ma è ancora più difficile farli e poi continuare a credere nel diritto, nella giustizia.

La storia di Giuliano Pisapia racconta questo. La storia di una persona, ingiustamente accusata ed incarcerata. Che ha continuato a credere nel diritto. Che alla fine è stata assolta. Che ha speso poi tutta la sua vita a difendere gli ultimi, nelle aule di tribunale. Diventando, col suo comportamento prima ancora che con le parole, un esempio vivente del garantismo.

Giuliano, diffamato oggi in tv dalla Moratti, non si è sottratto al processo. Non ha urlato contro i magistrati. Non ha tappezzato Milano con manifesti con scritto "via le BR dalle procure". Giuliano in tribunale ci è andato, si è difeso, prima in Corte d'assise, poi in Corte d'assise d'appello. E ha vinto.

Poi, da quando è uscito, ha cominciato a denunciare quello che ha visto nel carcere: l'oppressione verso gli ultimi, il vuoto del diritto. Da professionista, come avvocato penalista. E da politico, come parlamentare.

Letizia Moratti, invece, oggi ha scoperto il vero volto del berlusconismo. Che non è, e non è mai stato, garantista.

Il berlusconismo è nato, prima che in parlamento, in televisione. Con le dirette di Emilio Fede e Brosio davanti al tribunale di Milano. Con le reti mediaset che costruivano processi mediatici all'intera classe politica. Con la discesa in campo del Capo, per liberare l'Italia dal malcostume e dalla corruzione. Con l'idea (strana a ricordarla ora) di nominare Antonio Di Pietro ministro della Giustizia. Nel 1994.

Il berlusconismo è, nel dna, giustizialista e forcaiolo. Pisapia è l'ultimo, più clamoroso, caso, che segue quello di Boffo, di Fini, e di tanti altri condannati pubblicamente dai media di famiglia prima ancora di entrare in tribunale.

Il berlusconismo diventa garantista solo se si tratta di difendere il Capo. Lui, che ha paura di presentarsi in tribunale. Lui, che ha l'ossessione dei giudici "rossi". Lui, che in quasi tutti i processi è stato prescritto (e non assolto) a seguito di modifiche legislative introdotte dalla sua maggioranza.

Ma i processi in piazza, per tutti gli altri, van bene. Anche se uno è stato dichiarato innocente (e non prescritto o amnistiato) dai tribunali della Repubblica.

Oggi è evidente a tutti. I garantisti siamo noi. Noi che denunciamo la vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari. Noi che non mettiamo in galera un giovane perché tossicodipendente, ma lo curiamo. Noi che, quando sbagliamo, ci dimettiamo, come ha fatto Delbono a Bologna. Noi che non abbiamo paura della magistratura. Noi che ci facciamo mesi di carcere per poi essere assolti. Noi, come Giuliano.


Alessandro Simeone

Moratti, attacco personale a Pisapia il sindaco querelato per diffamazione

"Un ormai ex sindaco che in preda alla disperazione calunnia l'avversario non si era mai visto. Anche in questo caso Letizia Moratti è risultata mal consigliata, male informata e incompetente come nei cinque anni in cui ha mortificato Milano. Non serve scomodare la categoria della delinquenza politica, è molto meno: affermazioni che prive di realtà si ritorcono contro chi le esterna ma che non consentono però neppure più di salvare l'onore che è il bene più grande di chi, in questo caso Letizia Moratti, pur sulla via della sconfitta partecipa ad una contesa elettorale."

Sinistra Ecologia Libertà Milano

http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/05/11/news/sky_il_fango_della_moratti_su_pisapia_faccia_a_faccia_senza_stretta_di_mano-16081939/?ref=HREA-1

mercoledì 4 maggio 2011

Nichi Vendola incontra i lavoratori di Nokia-Siemens-Jabil

COMUNICATO STAMPA

Nichi Vendola incontra i lavoratori di Nokia-Siemens-Jabil

L'8 maggio 2011, nella giornata caratterizzata dall'iniziativa a sostegno di Giuliano Pisapia all'arco della pace a Milano, il Presidente della Regione Puglia e Presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà Nichi Vendola incontrerà una rappresentanza di lavoratori della Nokia-Siemens e Jabil di Cassina De' Pecchi (MI).

Lo stabilimento, attualmente occupato dalle attività di ricerca di Nokia-Siemens nel campo della banda larga e dei ponti radio, e dall'attività di produzione della Jabil, rischia la chiusura a causa del combinato disposto del trasferimento e contemporanea riduzione del personale dell'attività di ricerca, e del progressivo abbandono delle attività da parte della società Jabil, che aveva rilevato la parte di produzione di Nokia-Siemens.

A rischio ci sono 1200 lavoratori.

La vicenda di Nokia-Siemens e Jabil è emblematica del fallimento delle politiche del centrodestra a tutti i livelli: dal sindaco, deputato leghista, che si rifiuta di vincolare ad uso industriale l'area del sito, aprendo così la porta alla speculazione edilizia; passando per la Regione, che dilapida i pochi fondi destinati alla banda larga senza mantenere l'occupazione d'eccellenza già presente in Lombardia; al ministro Romani, che a parole dice di puntare nell'alta tecnologia ma nei fatti non fa nulla per impedire il trasferimento all'estero dei siti tecnologicamente avanzati presenti in Italia.

L'8 maggio andremo in piazza a dire, anche ai lavoratori di Nokia-Siemens-Jabil, che c'é un'Italia migliore, e che staremo al loro fianco nella loro lotta.


Sinistra Ecologia Libertà - Milano

Sinistra Ecologia Libertà - Cassina De' Pecchi