sabato 5 marzo 2011

COMUNICATO STAMPA: consiglio comunale aperto

Il 28 febbraio si è finalmente svolto il Consiglio Comunale aperto sulla crisi della Nokia-Siemens-Jabil richiesto dai gruppi di opposizione Cittadinanza&Cambiamento, Lista Civica Cassina-Sant’Agata e Progetto Cassina-Sant’Agata, a partire dalle firme raccolte da SEL, Rifondazione Comunista, Partito Democratico e Italia dei Valori.

Prima di tutto, condividiamo la richiesta avanzata dai lavoratori, dai sindacati e dai consiglieri regionali intervenuti, di una netta presa di posizione da parte della Giunta, con l’impegno palese a non cambiare la destinazione d’uso dell’area Nokia da industriale ad altro, nell’elaborazione del PGT: ciò significherebbe il definitivo smantellamento di un sito produttivo d’eccellenza nel settore delle TLC, che ha avuto un ruolo importante in Italia e nel mondo. Riteniamo poi indispensabile l’apertura immediata di un tavolo con il Governo e la Regione, che ha annunciato investimenti per rilanciare l’economia in crisi nel territorio. Per le TLC in particolare, sono stati promessi 150 mln di € sulla banda larga. Ora le istituzioni vengono messe alla prova e si chiede che le politiche di rilancio e di sviluppo industriale locale si attivino anche per Cassina, ricostituendo la catena del valore, che deve vedere unite sempre ricerca e produzione. È il Sindaco che si deve attivare per aprire questo tavolo, tanto di più visto il suo ruolo di parlamentare.

Abbiamo presentato congiuntamente una mozione che lo impegni su questo, per rilanciare il sito
produttivo e di ricerca, in collaborazione con tutte le istituzioni e le università. Per ora però il Sindaco ha dato una risposta paradossale: ha detto direttamente ai lavoratori intervenuti che i rappresentanti dell’azienda hanno da tempo di fatto annunciato la chiusura del sito e che su questo l’Amministrazione è inerme.
Invece bisogna essere chiari: lo smantellamento di un sito non è una necessità, ma l’effetto di una volontà precisa dell’azienda e dell’abbandono da parte della politica. In Europa come in Italia, dove le istituzioni sono intervenute, le aziende sono rimaste (vedi casi della stessa Nokia-Siemens in Germania e della Eaton in Toscana).
Ricerca e innovazione sono la strada che consente alla Lombardia di dire ancora qualcosa in ambito TLC: fare un passo indietro adesso significa rimanere tagliati fuori per sempre. 1400 famiglie di lavoratori di Nokia e Jabil, e molti altri dell’indotto, sono in attesa di una risposta sul loro futuro, e le istituzioni hanno l’obbligo di tentare tutto il possibile.

Per Cittadinanza&Cambiamento, Alessandro Patella
Per Lista Civica Cassina-Sant’Agata, Maurizio Attanasio
Per Partito Democratico, Marco Gusti
Per Partito della Rifondazione Comunista, Domenico Castrovinci
Per Progetto Cassina-Sant’Agata, Emma Squillaci
Per Sinistra Ecologia Libertà, Alessandro Simeone

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