giovedì 1 luglio 2010

Repubblica Firenze: inquietanti manovre di Jabil a Cassina de' Pecchi

I sospetti del sindacato sul fondo Usa
Repubblica — 19 giugno 2010 pagina 1 sezione: FIRENZE


I SINDACATI, la rsu, le organizzazioni territoriali ma anche quelle nazionali dei metalmeccanici, vanno a Roma, ieri, al ministero del lavoro per discutere di come si stia evolvendo la situazione Isi (Italia Solare Industrie), l'azienda chea Scandicci ha preso il posto della multinazionale Electrolux: con l'impegno di produrre pannelli solari invece di frigoriferi e che, da due anni, non è ancora pienamente decollata. Da maggio usa la cassa integrazione e, dei 100 megawatt di produzione previsti, per ora funziona solo una linea da 25. Vanno anche al ministero delle attività produttive e lì apprendono, insieme all'amministratore delegato Massimo Fojanesi, anche lui secondo i sindacati all'oscuro, che Isi è piombata in un «calderone inaffidabile». Come lo chiama Evaristo Agnelli, Fiom nazionale, deciso, come gli altri sindacalisti, a tirarne fuori l'azienda fiorentina, che proprio ora sta trovando ordini, possibili nuovi soci e la garanzia di Fidi Toscana. I SINDACATI scoprono che il nodo della matassa fa capo al fondo americano Mercatech che, attraverso la holding Energia Futura, è proprietario di Isi al 30%. La storia, spiegano sia Agnelli che Cesare De Santis della Fiom fiorentina, sta così. Mercatech, insieme a alcuni manager di Jabil Italia ha comprato da Jabil Usa (colosso mondiale di componentistica elettronica), che se ne voleva disfare perché non redditizi, i due stabilimenti italiani di Cassina de' Pecchi (Milano) e Marcianise in provincia di Caserta. «Ne abbiamo avuto conferma dal ministero delle attività produttive», spiegano i sindacalisti. «Mercatech e i manager Jabil hanno presentato un piano industriale inquietante in cui si unisce Isi agli altri due stabilimenti senza capire cosa ci faccia. Hanno anche richiesto finanziamenti pubblici che non otterranno mai per rilanciare Marcianise. Noi temiamo che, attraverso un finto piano industriale, vogliano fare una speculazione, magari conquistandosi gli immobili». I sindacati si sono preoccupati: cosa c'entra Scandicci? «Tutto ciò su cui quelli di Jabil Italia hanno messo le mani è andato a rotoli, non sembrano tanto affidabili - protesta Agnelli Mercatech era azionista anche della Tibi a Mestre che poi è fallita». I sindacati hanno chiesto al ministero di tenere le sorti di Isi separate dal resto. E di vedere per intero i bilanci dell'azienda di Scandicci «per capire dove sono finiti i soldi per la reindustrializzzazione». Per fortuna, spiega De Santis, «anche Fojanesi intende proseguire l'attività di Isi senza mescolarsi in avventure incerte».
Aggiunge: «Al ministero abbiamo anche scoperto che avevamo ragione noi che sospettavamo mancasse liquidità in azienda: Mercatech non ci ha messo mai niente. Se non aveva soldi, come ha fatto a prendere un gruppo di 1.200 addetti? E' chiaro che qualcosa non torna». D'altra parte i sindacati a Scandicci se l'erano sempre domandato: come mai la green economy tira, gli ordini arrivano e le banche non ci danno credito? Adesso vogliono vederci chiaro e decollare con nuovi soci. -
ILARIA CIUTI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/19/sospetti-del-sindacato-sul-fondo-usa.html

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